And the fairy tale begins...

16.10.2010., subota

Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi.
Gli occhi vedono solo ciň’ che č limitato.
Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci gia’,
allora imparerai come si vola.
~Richard Bach~
...quando la gente ti dira' che hai sbagliato, e avrai errori dappertutto dietro al schiena, fregatene. Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita... non sono quelli gli errori... quella e' vita... e la vita vera magari e' proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca.
Io questo l'ho capito, il mondo e' pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro... le sue piccole tristi biglie infrangibili... e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo... sono belle, a me e' piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino... ci si vede dentro tanta di quella roba... e' una cosa che ti mette l'allegria addosso.
Non smetterla mai. E se un giorno scoppieranno anche quella sara' vita, a modo suo... meravigliosa vita.
~Alessandro Baricco~

Castelli di Rabbia

La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'e' niente da fare: quella e' una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne.
~Alessandro Baricco~

21.04.2009., utorak

La pioggia nel pineto

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole piů nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
piů rade, men rade.

Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.

E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.

E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
e' molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
piů sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
piů roco
che di laggiů sale,
dall'umida ombra remota.

Piů sordo e piů fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
piů folta, men folta.

Ascolta.
La figlia dell'aria
e' muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra piů fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
si' che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita e' in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto e' come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.

E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
~Gabriele D'Annunzio~

27.01.2008., nedjelja

Slikari slikaju svašta

Ništa njima ne može pobjeći

Tako je prije neki dan jedan pas htio pobjeći slikaru

Nije uspio
~Bojan Žižović~

22.12.2007., subota

Alla stazione in una mattina d'Autunno

Oh quei fanali come s'inseguono
accidiosi la' dietro gli alberi,
tra i rami stillanti di pioggia
sbadigliando la luce su 'l fango!
Flebile, acuta, stridula fischia
la vaporiera da presso. Plumbeo
il cielo e il mattino d'autunno
come un grande fantasma n'e' intorno.
Dove e a che move questa, che affrettasi
a' carri foschi, ravvolta e tacita
gente? a che ignoti dolori
o tormenti di speme lontana?
Tu pur pensosa, Lidia, la tessera
al secco taglio dai de la guardia,
e al tempo incalzante i begli anni
dŕi, gl'istanti gioiti e i ricordi.
Van lungo il nero convoglio e vengono
incappucciati di nero i vigili
com'ombre; una fioca lanterna
hanno, e mazze di ferro: ed i ferrei
freni tentati rendono un lugubre
rintocco lungo: di fondo a l'anima
un'eco di tedio risponde
doloroso, che spasimo pare.
E gli sportelli sbattuti al chiudere
paion oltraggi: scherno par l'ultimo
appello che rapido suona:
grossa scroscia su' vetri la pioggia.
Gia' il mostro, conscio di sua metallica
anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammei
occhi sbarra; immane pe 'l buio
gitta il fischio che sfida lo spazio.
Va l'empio mostro; con traino orribile
sbattendo l'ale gli amor miei portasi.
Ahi, la bianca faccia e 'l bel velo
salutando scompar ne la tenebra.
O viso dolce di pallor roseo,
o stellanti occhi di pace, o candida
tra' floridi ricci inchinata
pura fronte con atto soave!
Fremea la vita nel tepid'aere,
fremea l'estate quando mi arrisero;
e il giovine sole di giugno
si piacea di baciar luminoso
in tra i riflessi del crin castanei
la molle guancia: come un'aureola
piú belli del sole i miei sogni
ricingean la persona gentile.
Sotto la pioggia, tra la caligine
torno ora, e ad esse vorrei confondermi;
barcollo com'ebro, e mi tocco,
non anch'io fossi dunque un fantasma.
Oh qual caduta di foglie, gelida,
continua, muta, greve, su l'anima!
Io credo che solo, che eterno,
che per tutto nel mondo e' novembre.
Meglio a chi 'l senso smarri' de l'essere,
meglio quest'ombra, questa caligine:
io voglio io voglio adagiarmi
in un tedio che duri infinito.
~Giosue` Carducci~

02.09.2007., nedjelja

Dobro je ovdje

Dobro je ovdje: njihanje i šum
Jutra nas grle rukama studenim
U bijelom plamenu povija se grm
Ruža blještavih, ali ledenih
Na paradnim, svečanim snjegovima
trag skija klizi kao sjećanje moje -
Nekad, u davnim vremenima
Prošli smo tim putem nas dvoje.
~Ana Ahmatova~

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